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LED ZEPPELIN & GRETA VAN FLEET - Un confronto generazionale

I Greta Van Fleet (GVF), tre fratelli ed un amico, il rock nel sangue. Si formano a Detroit (città patria di due giganti del rock: MC5 e Stooges) nel 2012, il primo album viene pubblicato nel 2018 e nel 2021 concedono il bis.

I Led Zeppelin (LZ): Robert Plant, Jimmy Page, John Paul Jones e John Bonham.

I più giovani copiano gli dei del rock. Copiano o ne sono gli eredi?

Il confronto aperto tra due generazioni di rockettari. Padre e figli (citando Turgenev).


Jacopo: I GTF non sono gli eredi dei LZ, sono casualmente simili. La voce del cantante assomiglia a Plant e il chitarrista, è vero, che si ispira a Page. Hanno un background musicale di famiglia a cui poter attingere. Nell’ultimo album, The Battle at Garden’s Gate, hanno osato sperimentare di più. E’ molto più intimo, con brani più lunghi.

Gianbattista: E’ molto difficile per i GVF sottrarsi ai costanti confronti con il LZ, spesso questi confronti hanno eclissato i meriti. Con l’ultimo lavoro la band non ha evitato jam session virtuosistiche, virando verso brani più elaborati. E’ presto per affermare che esiste un ritorno al rock.

J: Non si tornerà a quaranta anni fa. Sono casi isolati, ma stanno creando un movimento. I Maneskin (Italia) e Yungblud (Inghilterra) fanno ben sperare per il ritorno al genere, ma non ci sarà un ritorno al rock classico.

G: Ho sempre detestato la divisione in generi musicali. Se c’è un genere che è il padre assoluto della musica moderna, quello è il blues. La musica nera ha avuto un impatto dirompente sulla musica che ascoltiamo oggi. I LZ, in modo geniale, hanno attinto a piene mani nel vasto territorio del blues.

J: Da influenza nasce influenza, è normale. I GVF dividono l’opinione pubblica, i LZ sono una band intoccabile. Molti hanno storto il naso, altri hanno interpretato il loro successo come una nuova era per il rock. Il cantante, Josh Kiszka, ha saputo confermarsi dal vivo come un ottimo frontman dalle grandi doti vocali.

G: Robert Plant, in un’intervista, dichiarò scherzosamente di odiare il cantante dei GVF e ammise che è abbastanza bravo, ma esito a definirli i salvatori del rock. Al massimo potrebbe essere un risveglio.

J: E’ complicato creare qualcosa di nuovo. Sono stati esplorati molti generi affini al rock, e non è facile nel 2021 creare qualcosa di innovativo. Ci sono giovani che producono rock di livello, con sfumature diverse (Maneskin ecc.). Altri gruppi come gli Alt-J, i Nothing But Thieves, i Cleopatrick e molti altri hanno un genere proprio e abbastanza singolare date dalle caratteristiche di ognuno.

G: Spesso sono casi isolati, esiste una scena rock italiana oltre i Maneskin? Il rock non è morto, si è reincarnato e vive in altre musiche. La contaminazione di vari generi deve essere il punto d’incontro e di sintesi dei nuovi rockers, guardando sempre ai testimoni del passato e creando un nuovo linguaggio che racconti le ansie e i conflitti del nostro tempo.


Gianbattista Roccato

Jacopo Roccato


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